Perché non c’é un’epidemia di magri?

Rollin’ Science lo aveva raccontato per primo, ed ora arriva la pubblicazione su Science: i batteri che vivono nel nostro intestino sono in parte responsabili del nostro peso corporeo.

L’articolo è uscito dai laboratori di Jeffrey Gordon, biologo del Washington University in St. Louis che da anni cerca le prove che la nostra flora intestinale (il variegato insieme di batteri, virus e funghi che vive nel nostro corpo) sia la causa di condizioni quali diabete, obesità, malattie autoimmuni e croniche.

La composizione della flora intestinale è unica per ognuno di noi, una specie di secondo patrimonio genetico che ci distingue gli uni dagli altri. Così come il nostro patrimonio genetico, la flora potrebbe anche renderci più suscettibili a certe patologie: sono innumerevoli gli studi che mostrano un collegamento tra i batteri dell’intestino e malattie croniche, autoimmuni e persino l’obesità. La domanda però rimane:

sono queste malattie a cambiare i nostri batteri o sono i nostri batteri a causare queste malattie?

Questo articolo dimostra che a parità di dieta e di patrimonio genetico, i microrganismi possono determinare il peso di una parsona.

Cosa c’é negli esperimenti di Gordon?

Studiare il complesso fenomeno del sovrappeso in laboratorio è una vera sfida. Gli aspetti che lo influezano sono molteplici, dalla nostra dieta, al nostro patrimonio genetico, alle nostre abitudini di vita. Un aspetto vincente degli esperimenti di Gordon è la decisione di studiare il sovrappeso in coppie di gemelli, in quanto persone con lo stesso patrimonio genetico, nate e cresciute nella stessa casa e possibilmente influenzate dalle stesse abitudini di vita. Nonostante tali similitudini, solo uno di due gemelli sviluppa obesità. Gordon ipotizza che la causa sia da imputare proprio alla diversa composizione della flora intestinale di queste due persone. Ma come dimostrarlo?

Trapianto di “flora”

Per studiare come una certa composizione di batteri dell’intestino possa causare obesità, i ricercatori hanno letteralmente “trapiantato” la flora intestinale di coppie di gemelli (uno magro ed uno in sovrappeso) in topi. Tempo qualche mese (sotto la stessa dieta) ed i topi con i batteri provenienti dal gemello sovrappeso ingrassano più velocemente rispetto agli altri.

In una serie di eleganti esperimenti, i ricercatori hanno anche notato che i batteri “sani” tendono a prendere il sopravvento su quelli “grassi”, invertendo la rotta di topi altrimenti destinati a guadagnare peso. A questo punto resta il dubbio espresso dallo stesso Gordon in una intervista per Nature:

se i batteri delle persone normopeso sono capaci di colonizzare e scacciare quelli maligni nell’intestino, perché non c’è un’epidemia di magri in America?

La risposta sta sempre li: la dieta. Quando ai topi viene messo sul piatto del cibo ad alto contenuto di grassi e povero di verdure, la colonizzazione dei batteri “sani” risulta compromessa, lasciando spazio a quelli “grassi”, causando appunto sovrappeso.

Una giusta dieta potrebbe quindi aiutare in nostro intestino a favorire la crescita di quei batteri che ci tengono in forma.

Resta da dimostrare se questi studi possano avere un valore terapeutico, e verificare se un cambio drastico della flora intestinale (che avviene già su pazienti affetti da gravi malattie del colon) possa invertire la rotta in persone che già soffrono di gravi forme di obesità.

@riccardoguidi87

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