La risposta della chimica italiana alla crisi

L’America è a Crescentino. Parola di Guido Ghisolfi intervenuto questa mattina all’inaugurazione in grande stile della bioraffineria per bioetanolo di seconda generazione Mossi & Ghisolfi, la prima al mondo di questo tipo. Presenti anche il ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato, il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, e due ex ministri: Corrado Clini e Francesco Profumo.

Secondo Zanonato, Crescentino rappresenta la risposta della chimica italiana alla crisi. “Oggi pomeriggio io e il ministro dell’Ambiente Orlando firmeremo il regolamento che consentira’ l’avvio di impianti di questa natura”.

Di proprietà di Beta Renewables – joint venture tra Biochemtex, società di ingegneria del gruppo Mossi Ghisolfi, il fondo americano TPG (Texas Pacific Group) e il leader mondiale della bio-innovazione, la danese Novozymes – l’impianto di Crescentino è frutto di un investimento da 150 milioni di euro, che ha puntato sulla chimica sostenibile e ha portato l’Italia a conquistare una posizione di avanguardia tecnologica a livello mondiale, in un settore industriale strategico.

 

La bioraffineria, che occupa una superficie pari a 15 ettari, avrà ricadute positive sul territorio in termini di occupazione impiegando un centinaio di addetti diretti e circa 200 indiretti. Entrato in funzione a gennaio 2013, a regime avrà una capacità produttiva di 75 milioni di litri all’anno di bioetanolo di seconda generazione destinato al mercato europeo.

 

Lo stabilimento è totalmente autosufficiente per quanto riguarda i consumi energetici (13MW di energia elettrica prodotti utilizzando la lignina) e non produce reflui derivanti dalla produzione industriale, assicurando un riciclo dell’acqua pari al 100%.

L’aspetto “rivoluzionario” della bioraffineria risiede nella piattaforma tecnologica impiegata per ottenere il bioetanolo. L’innovativa tecnologia PROESA® (PROduzione di Etanolo da biomasSA, che in portoghese significa prudenza – ha sottolineato Guido Ghisolfi), combinata con gli enzimi
Cellic® prodotti da Novozymes, utilizza infatti gli zuccheri presenti nelle biomasse lignocellulosiche per ottenere alcol, carburanti e altri prodotti chimici, con minori emissioni di gas climalteranti e a costi competitivi rispetto alle fonti fossili.

Inoltre, PROESA® produce biocarburanti che assicurano una riduzione delle emissioni di gas serra vicina al 90% rispetto all’uso di combustibili di origine fossile, notevolmente superiore alla riduzione raggiunta dai biocarburanti di prima generazione.

“Gli investitori interessati al bioetanolo di nuova generazione spesso ci chiedono quando la tecnologia sarà pronta per la produzione su scala industriale” ha affermato Guido Ghisolfi, amministratore delegato di Beta Renewables. “PROESA® consente ai nostri clienti di produrre biocarburante avanzato ad un costo competitivo rispetto ai biocarburanti convenzionali. Inoltre, la nostra offerta completa rende questi progetti bancabili e replicabili. Con il primo impianto al mondo a produzione industriale in funzione qui, a Crescentino, mi auguro fortemente di dare il via ad una nuova e promettente industria nel settore della chimica verde”.

“La politica ora deve mandare chiari segnali che incoraggino gli investimenti necessari nel settore dei biocarburanti di nuova generazione” ha detto Peder Holk Nielsen, amministratore delegato di Novozymes. “Norme sulla miscelazione stabili e prevedibili, incentivi per la raccolta dei residui agricoli e supporto negli investimenti per i primi impianti di produzione su larga scala aiuterebbero in maniera sostanziale a ridurre i gas serra, a stimolare l’economia e ad assicurare il fabbisogno energetico. Non è più pensabile continuare a fare affidamento sui combustibili fossili.”

Biofuels, ma non solo ha fatto presente Ghisolfi. Abbiamo partner per la produzione di biochemicals: Amyris, Codexis, Genomatica, Gevo e Mybiomass.

@Bioeconomista

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