OGM in Senato: un dibattito che poteva andare meglio

Alcuni giorni fa si è tenuto in Senato un convegno intitolato “L’impatto degli OGM in agricoltura: aspetti scientifici, agricoli ed economici”, organizzato da Elena Fattori, Senatrice del Movimento 5 Stelle da tempo attiva per bloccarne l’introduzione.

Aveva suscitato non poche polemiche ad esempio la sua richiesta di dati, via Facebook, per costruire un dossier contro il Mon810, l’unico OGM autorizzato per la coltivazione in Europa.

All’incontro tutti i relatori erano contrari agli OGM, in linea con la posizione del M5S, ad eccezione di Piero Morandini, ricercatore del campo favorevole, che ha rappresentato la posizione della comunità scientifica che negli anni si è espressa con diversi Consensus Documents su questo tema.

Va tutto sommato apprezzata la scelta di organizzare un contraddittorio e mettere in campo entrambe le posizioni.

Alcune relazioni hanno comunque offerto spunti interessanti. Come quella di Infascelli (Università di Napoli), i cui studi scientifici rivelano che anche i transgeni si  ritrovano nel latte di capre alimentate con mangime contenente soia transgenica. Certo, non saranno magari studi sensazionali, ma possono aprire discussioni. Ci sono state analisi come quelle di Simone Vieri, docente di Politica Agricola Internazionale all’Università La Sapienza di Roma, che ha riportato e commentato le inefficienze del modello agroindustriale, di cui gli OGM rappresentano un aspetto, ma che ha anche ricordato che bloccare la coltivazione e commercializzazione di OGM in Italia, importando milioni di tonnellate l’anno di soia e mais transgenico per l’alimentazione degli animali è ipocrita: le considerazioni non vanno fatte tanto sul metodo di modifica, quanto, semmai, sul sistema produttivo agro-industriale che presenta delle criticità non ignorabili.

Se tutti gli oppositori agli OGM ragionasse in questi termini, sarebbe già un grande passo avanti.

Purtroppo altri interventi, a mio avviso, non sono stati all’altezza di un dibattito serio e onesto su questo tema presentando dati e numeri mai verificati o addirittura sconfessati.

Credo che accusare il Golden Rice, riso ricco del precursore della vitamina A, di essere inutile per le popolazioni povere sia quantomeno azzardato, visto che i dati dicono che può aiutare e che solo pastoie burocratiche ancora oggi impediscono la sua commercializzazione.

Così come credo che sia decisamente sopra le righe dare dei malati mentali ai ricercatori che l’hanno sviluppato.

Credo che oggi non si possa più citare la bufala secondo cui sarebbero necessari 9 Kg di Golden Rice per prevenire cecità e problemi alla vista, nonostante la cosa sia stata da tempo confutata (ad esempio essa fa riferimento alle dosi consigliate e non alle dosi minime per prevenire gli effetti clinici più gravi) ed inoltre da quella prima versione ne è stata sviluppata una seconda che produce quantità molto maggiori di B-carotene.

Non è possibile citare ancora tra gli effetti dannosi degli OGM le allergie parlando della soia con il gene di noce brasiliana (l’albumina 2S). Infatti, a differenza di quanto detto, i casi di reazione allergica (ricordiamoci poi che l’albumina 2S è uno dei principali allergeni della soia quindi non è così strano che dia delle reazioni allergiche) sono stati osservati durante i test prima della commercializzazione e proprio grazie a questi controlli preventivi e obbligatori questa non è mai stata commercializzata.

Succede (o è mai successo) lo stesso con le centinaia di prodotti “convenzionali” che danno forti reazioni allergiche nei soggetti sensibili?

E’ poi possibile difendere con veemenza l’articolo di Séralini? Lo studio è stato criticato da praticamente tutta la comunità scientifica e anche dalle agenzie regolatorie di tutto il mondo, non da ultimo è stato ritrattato dalla rivista. Abbiamo già spiegato che le motivazioni di questa ritrattazione non sono granché, ma l’articolo è e rimane di bassissimo valore scientifico e non può certo essere difeso, anche se il nostro paese l’estate scorsa l’ha usato per chiedere al Governo di adottare la clausola di salvaguardia, nonostante l’EFSA avesse già dimostrato tutte le inadeguatezze dello studio.

Dunque un’occasione in parte persa. Perché se l’incontro ha visto almeno l’invito di persone con un’opinione contraria a quella degli organizzatori, in larga parte non ha saputo mettere sul campo la cosa più importante: fonti serie e verificate a sostegno di una posizione contraria all’uso di OGM.

Se mancano dati reali a supporto della propria posizione, non si può, specie tra le mura del Senato, affidarsi a bufale e notizie sensazionalistiche. Forse sarebbe il caso, proprio per il rispetto che si deve a quelle mura, avere il coraggio di cambiarla. Per il bene del paese.

 

@FedeBaglioni88

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