Uso Primati in Ricerca: l’NIH chiude definitivamente

Con un comunicato stampa, l’NIH fa sapere che tutti i programmi di ricerca che prevedono l’impiego di primati non-umani, sia di natura interventistica che osservazionale, saranno chiusi definitivamente.

L’epilogo di un processo di dismissione in atto da circa due anni, prevede che gli ultimi 50 esemplari presenti nelle facilites vengano trasferiti nella riserva di Chimp Haven, in Louisiana.

Mentre le associazioni animaliste festeggiano, una ventata di contrarietà, rabbia e scetticismo per questa decisione comincia a sollevarsi tra la comunità scientifica, non solo statunitense.

Frankie Trull, Presidente della Foundation for Biomedical Research non nasconde l’amarezza su Nature, mentre su Science il collega inglese Peter Walsh della University of Cambridge si dichiara deluso dalla mossa di Francis Collins, che invece sottolinea come dal 2013 l’istituto abbia ricevuto una sola richiesta di utilizzo di primati non-umani a fini sperimentali, peraltro poi ritirata, deducendone che evidentemente queste ricerche non siano necessarie ed attuali.

Quali siano i reali fattori influenzanti che hanno portato a questa decisione non lo sappiamo, certo è che alcune pressioni -anche personali- possono aver pesato, come la lettera che la PETA ha recentemente inviato ai vicini di casa di Collins chiedendo un loro intervento nella “campagna di sensibilizzazione contro l’uso di animali a fini scientifici”, se così possiamo definirla.

 

 

 

 

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