Un detector per diete “alternative” Gen07

Un detector per diete “alternative”

Dopo essermi occupato dei consigli natalizi nell’ultimo post, nel clima vacanziero, mi occupo, spero con la dovuta leggerezza, di diete “alternative”. Sia chiaro che ognuno mangia come vuole, e crede a quello che vuole, quando non ci sono bambini di mezzo. Convincersi che il glutine è un veleno, o che i carboidrati sono più dannosi dell’arsenico, o invece che le proteine animali (o il latte, o la carne, o la soia) sono peggio delle sigarette, purché non si finisca per denutrire la prole, è una libertà intoccabile: rivela forse, almeno a volte, poco spirito critico, ma avere il Ministero dell’Alimentazione...

Un Natale ai frutti di bosco? Meglio di no Dic19

Un Natale ai frutti di bosco? Meglio di no

Siamo in clima natalizio e vacanzierio, prima però di dedicarci ai festeggiamenti, vorrei ricordare un paio di cose importanti. Primo, in Italia, le autorità, contrariamente all’usanza di un po’ tutto il mondo, di solito non ritengono opportuno ricordare le buone regole per cucinare in sicurezza (spero sempre di essere smentito, ma finora non è successo). Ma sbagliano perché a Natale ci sono tante circostanze che possono aumentare i rischi: cibi elaborati, frigoriferi troppo pieni, avanzi, e così via. Inserisco quindi il link ai consigli della FDA, confidando nella conoscenza dell’inglese dei lettori o almeno...

A cosa serve la biologia molecolare se non la usi? Dic13

A cosa serve la biologia molecolare se non la usi?

Ci sono sicuramente applicazioni della biologia molecolare e della biotecnologia meno controverse degli OGM.  Non è detto che per questo si usino ampiamente in Italia. Tra queste c’è la tipizzazione dei microrganismi, compresi i patogeni. Nel campo della sicurezza alimentare, si usa spesso la PFGE (Pulsed-Field Gel Electrophoresis). La tecnica, ormai consolidatasi dopo trent’anni di esperienza, prevede la digestione del DNA, e la separazione dei frammenti ottenuti in un gel cui si applica un campo elettrico variabile. In questo modo possono essere separati anche frammenti piuttosto grandi di DNA. Quando più persone si...

Ha ragione l’Economist Nov21

Ha ragione l’Economist

Dopo qualche settimana, vorrei tornare alla questione sollevata dall’Economist sui fallimenti della scienza e sulla necessità di riforme per mantenerne la credibilità, ben riassunta e spiegata qui da Simone Maccaferri, e con contributi interessanti di Giordano Masini e di Alessandra Bosia. Ci torno dalla mia prospettiva di rischi alimentari e di nutrizione, perché è diventato un tema centrale per poter fare un lavoro serio ed affidabile in questo campo. Voglio dirlo senza ambiguità: L’Economist ha ragione. Infatti, al di là dei dettagli, sono convinto che non ci basti essere un po’ meglio dell’astrologia. Noi...

Uno spettro si aggira per l’Europa Nov07

Uno spettro si aggira per l’Europa

Per l’Europa si aggirano diversi spettri. Per quanto riguarda la sicurezza alimentare, uno dei più temuti (e il cui nome molti pronunciano solo in privato e a bassa voce) si chiama Campylobacter. Questo allegro – perché finora poco disturbato da interventi umani- batterio abita (principalmente) nell’intestino di alcuni polli. Alla macellazione a volte finisce per contaminare la loro carne e poi, se la cottura è scarsa o si è contaminato per sbaglio l’insalata (qui le istruzioni per contaminare), nel nostro intestino. Mentre ai polli Campylobacter fa poco o nulla, a noi può far venire diarrea, febbre e dolori...

Il pollo del consumatore Ott25

Il pollo del consumatore

Andate al supermercato, comprate due confezioni di pugne secche, tornate a case e mangiatele. Potete lamentarvi con il produttore delle prugne se il vostro intestino entra in subbuglio? Avete comprato due bottiglie di vino, qualche giorno dopo le bevete a cena con marito/moglie, fidanzata/fidanzato o con un amica/amico, poi vi gira la testa, non riuscite a concentrarvi, la mattina dopo avete un forte mal di testa….potete chiedere un indennizzo o andare alla ASL a denunciare chi ha prodotto il vino? Se vi comprate una coscia di pollo, decidete di mangiarvela cruda, così com’è, e poi vi viene una gastroenterite da campylobacter?...

Nanotecnologie nel piatto Ott17

Nanotecnologie nel piatto

Il 16 maggio di quest’anno è morto il padre della nanotecnologia, Heinrich Rohrer. Me ne sono ricordato ad un convegno di qualche giorno fa sulla valutazione dei rischi dei nanomateriali negli alimenti organizzato dall‘Istituto Superiore di Sanità (ben organizzato anche per la libertà di dibattito, in quest’epoca oscura e miserabile di “solo domande preordinate”). Dal necrologio di Rohrer ho finalmente capito cos’è questa nanotecnologia: è, per spiegarlo anche ai bambini, la capacità di usare gli atomi come fossero mattoncini di lego. Infatti, una delle prime applicazioni fu lo scrivere, con atomi...

Vivere Rischiosamente Ott04

Vivere Rischiosamente

Su Food Wars ed altrove, parliamo spesso di rischio alimentare, cioè, intuitivamente, di qualcosa che, passando dagli alimenti, ci possa fare male. Da un punto di vista tecnico, però, quei rischi teorici sono pericoli. C’è una possibilità teorica accertata – un pericolo – di far danni alla salute, ma ancora non sappiamo se e quanto spesso succederà, cioè che rischio c’è. Bisogna condurre una vera e propria valutazione del rischio per passare da un pericolo che si è identificato (per esempio, l’epatite E di cui si parlava poco tempo fa qui e sul Corriere Salute) ad una stima del rischio. Da manuale, la...

Epatite E, alimenti e gestione del rischio Set20

Epatite E, alimenti e gestione del rischio

Ci sono meccanismi che mi incuriosiscono, ad esempio Quand’è che ci si accorge che un dato, un esito sperimentale, un’informazione può essere un problema? Come fa una convinzione, basata sui fatti, di uno o pochi individui a diventare una consapevolezza diffusa ed accettata che richiede risposte pratiche da parte delle autorità? Certamente la comprensione di questi processi è utile a chiunque (si spera a fin di bene) voglia aumentare la consapevolezza collettiva su un problema che crede di aver individuato. Al di là della prospettiva individuale, un progetto a cui ho avuto la fortuna di collaborare ha indagato su come si...

Alimenti scaduti e alimenti scadenti Set13

Alimenti scaduti e alimenti scadenti

Prima e durante l’estate, giornali, blog ed esperti si sono affannati a spiegare come, almeno entro certi limiti, consumare alimenti oltre la data consigliata dal produttore non sia affatto da escludersi, e anzi da incoraggiare. Si è parlato molto (e molto imprecisamente) di un’iniziativa greca per consentire la vendita di alimenti oltre la loro vita commerciale. Nel Regno Unito vi sono siti specializzati nella vendita di alimenti che hanno superato la data in cui dovrebbero essere preferibilmente consumati. Con la crisi, ridurre gli sprechi non è un male. A molti che hanno scritto dell’argomento è però sfuggita, come alcuni...