Anche il pesco ha il suo punto G Mar06

Anche il pesco ha il...

Cosa trasforma la pelle vellutata di una pesca in quella liscia e lucente di una nettarina? Ora un gruppo di ricercatori italiani guidati dal Parco Tecnologico Padano, dal CRA di Roma e dall’Università di Milano ha svelato il mistero trovando il punto ‘G’ della pesca, così...

Open Access: Intervi...

David Horner è un ricercatore dell’Università di Milano che si occupa di biologia molecolare, ma che soprattutto spende una notevole quantità di tempo (libero) come editore associato di una rivista Open Access molto quotata. Con lui abbiamo voluto fare due chiacchiere per capire come...

Chi ha paura dell’Open-Access?

Tra le pagine dell’inserto speciale che Science ha dedicato la settimana scorsa alla comunicazione scientifica, trovava spazio un articolo che ha fatto perdere le staffe a buona parte del mondo accademico, ed ha infuocato Twitter. Just how bad was the science in Bohannon’s anti-#OpenAccess sting? Very, very bad. Details at http://t.co/qx3CagY8ON — Mike Taylor (@MikeTaylor) October 8, 2013 Parliamo dell’inchiesta condotta da John Bohannon che mostrerebbe come il sistema di pubblicazione Open-Access sia una comoda porta d’accesso per la pubblicazione di bufale scientifiche. I numeri dell’inchiesta rivelano però...

Horizon2020 finalmente c’è. Ora tocca a te.

I finanziamenti europei alla ricerca sono indubbiamente uno dei driver più importanti, qualitativamente e quantitativamente, nel panorama scientifico internazionale. Come già discusso su Prometeus nei mesi scorsi, infatti, la scarsità dei fondi nazionali disponibili in questo momento storico – e la cronica mancanza di certezze sulla reale fruibilità dei finanziamenti vinti che spesso vengono rimodulati o tagliati in corso d’opera – influenzano fortemente le attività dei ricercatori italiani, che guardano sempre più ai fondi erogati dalla Commissione Europea come una fonte certa di finanziamenti ad una ricerca che spesso,...

La comunicazione scientifica passa per Science OnL...

Science Online non è il solito convegno di comunicazione scientifica, è qualcosa di più. A Science Online non ci si iscrive, si può solo inserire il proprio nome in un form e sperare di essere tra i fortunati estratti a sorte per partecipare a questo evento organizzato dai protagonisti della comunicazione scientifica statunitense, che quest’anno si è tenuta a Raleigh in Carolina del Nord, dal 31/1 al 2/2. Science Online è diverso anche per il format delle sessioni, qui  non ci si siede ad ascoltare uno speaker, qui tutta la platea partecipa condividendo esperienze, buone pratiche, dubbi e conoscenza. Il calendario è ricchissimo e...