Calderoli, l’orango e l’animalismo

No, questo non è un post politico. Ce ne sarebbero da raccontare, mi rendo conto, ma non c’è alcun bisogno di parlarne qui, ora. Mi preme solo commentare brevemente un recente episodio che ha tratti piuttosto grotteschi.

Parlo delle reazioni della Senatrice Serenella Fucksia (M5S) alle esternazioni, non proprio da signore, di Calderoli:

“Voglio difendere Calderoli, è una persona a modo, nell’emiciclo si è sempre comportato bene.”

Fin qui tutto bene (non ho gli strumenti per dire se questo possa essere vero o meno). La cosa che però mi ha lasciato un po’ perplesso (e anche un po’ divertito) è la frase seguente:

“Ognuno di noi può ricordare un animale, può assomigliargli e Calderoli si è limitato a fare questo paragone. E poi l’orango non è mica brutto, non penso che nelle sue parole ci fosse malizia. Può anche darsi che le volesse fare un complimento.”

Ora, in linea di principio nessuno nega che ci siano delle somiglianze tra esseri umani e animali; ci avevano, fin dall’antichità, costruito sopra pure una scienza. Mi pare però che l’uscita di Calderoli sia facilmente fraintendibile, non molto adatta al ruolo che egli ricopre, tanto che se ne è scusato pubblicamente anche in aula.

La difesa da parte della Senatrice, però, appare più chiara se si conosce la sua natura animalista.

Da qui si spiega, probabilmente, la sua necessità di difendere un’espressione che ha di per sé un’accezione, se non di insulto, quantomeno di poca signorilità. Una difesa d’ufficio degli animali, che va fatta sempre e comunque, e che è simbolo di quell’ostentazione di animalismo che sta da tempo danneggiando l’animalismo stesso.

@FedeBaglioni88

 

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