Sperimentazione animale: una proroga che non basta

Il Decreto Milleproroghe, approvato dal Governo lo scorso 29 dicembre, ha previsto la proroga di un anno della moratoria sul divieto di utilizzo di animali negli studi sul meccanismo d’azione delle sostanze d’abuso e sugli xenotrapianti d’organo, restrizioni introdotte con il Decreto Legislativo 26/2014 di cui anche su Prometeus abbiamo largamente parlato.

La proroga, seppur positiva, non risolve il problema di chi opera in un settore di ricerca importante e che ancora non dispone di alternative valide alla sperimentazione animale, come confermato dalla relazione dell’Istituto Zooprofilattico di Brescia richiesta dal D. Lvo 26/2014, tale proroga infatti non tiene conto del fatto che la durata dei progetti europei e internazionali, da cui attualmente i nostri ricercatori ottengono la maggior parte dei fondi per i loro studi, è compresa tra i 3 e i 5 anni, come ha sottolineato in una nota Research4Life, associazione di cui anche ANBI è patrocinatrice.

Una proroga che non permetta di garantire lo svolgimento delle attività per tutta la durata del progetto mette seriamente a rischio la capacità dei nostri ricercatori di partecipare e vincere bandi internazionali e quindi la primaria fonte di finanziamento della ricerca biomedica italiana.

Vale la pena ricordare che la Direttiva Europea 63/2010 sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici rappresenta, ad oggi, il miglior compromesso tra la necessità di proteggere gli animali garantendone il più corretto utilizzo solo ed esclusivamente in caso di effettiva necessità (mancanza di metodi alternativi) e la richiesta di sviluppo di nuove strategie terapeutiche che quotidianamente giunge dai nostri ammalati. Tuttavia, il recepimento in senso molto restrittivo avvenuto nel nostro Paese ha totalmente modificato questo equilibrio causando anche l’apertura di una procedura d’infrazione per il nostro Paese.

Research4Life sottolinea che la soluzione esiste ed è rivedere il D.Lvo 26/2014 per uniformarlo alla Direttiva Europea 63/2010. Per il momento però potrebbe essere sufficiente prolungare i tempi della moratoria prevista nel Decreto Milleproroghe a 5 anni, in modo da consentire ai ricercatori di svolgere ricerca e partecipare ai bandi internazionali.

La lettera di Research4Life ha già raccolto molte adesioni nel mondo scientifico, nella speranza che anche l’Italia torni, in questo ambito, ad essere un paese capace di coniugare l’attenzione per la protezione degli animali da laboratorio e le esigenze della ricerca medica.

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