Pro-Test scrive ai parlamentari

Anche Pro-Test Italia, dopo la lettera di EFB e ANBI sulla mozione contro gli OGM, scrive ai nostri Parlamentari e invita tutti coloro che sono sensibili al tema della Sperimentazione Animale a fare altrettanto. Cuore della lettera il recepimento della Direttiva europea sulla Sperimentazione Animale che, se verrà approvata con gli emendamenti proposti, secondo Pro-Test Italia, avrà un impatto negativo sulla formazione, sulla clinica, sulla ricerca e anche sul benessere degli animali.

La lettera di Pro-Test:

Onorevole Deputato,
Lo scorso 3 Luglio il Senato ha approvato l’art. 13 del ddl S. 587, presentato alla Camera come C. 1326 ed in discussione in questi giorni alla XIV Commissione Politiche dell’Unione Europea della Camera dei Deputati [1], per il recepimento della Direttiva 2010/63/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 22 settembre 2010, sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici. Il testo originale [2] è stato emendato in commissione.
In Aula sono stati approvati anche i seguenti emendamenti:

 

L’emendamento 12.300 [3] permette le esercitazioni nei corsi di medicina veterinaria, vietato da emendamenti precedenti.

 

L’emendamento 12.400 [4] sopprime i corsi di formazione per formare personale esperto nella sostituzione degli animali.

 

L’emendamento 12.900 [5] modifica la destinazione delle sanzioni descritta dalla lettera l) del testo dell’emendamento.

 

L’emendamento 12.901 [6] modifica i fondi da destinare alla ricerca di metodi sostitutivi alla sperimentazione animale.

 

Secondo l’analisi dell’associazione no-profit Pro-Test Italia, nata in difesa della ricerca biomedica, alcuni commi dell’emendamento approvato possono essere fortemente limitanti per la ricerca e addirittura dannosi per gli animali impiegati.

 

Sono descritte di seguito le perplessità espresse dall’associazione, al punto:
d) vietare gli esperimenti e le procedure che non prevedono anestesia o analgesia, qualora esse comportino dolore all’animale, ad eccezione dei casi di sperimentazione di anestetici o di analgesici;

 

La presente formulazione dell’articolo non suggerisce il livello di dolore al quale diventi obbligatoria l’anestesia. Questa è invece prevista nel testo originale della direttiva. L’articolo 2 della direttiva europea specifica inoltre che è vietato adottare norme più restrittive dopo il 9 Novembre 2010.

 

Articolo 2:
“1. Nel rispetto delle disposizioni generali del TFUE, gli Stati membri possono mantenere disposizioni vigenti al 9 novembre 2010, intese ad assicurare una protezione più estesa degli ani­mali che rientrano nell’ambito di applicazione della presente direttiva rispetto a quella prevista nella presente direttiva.”

 

Questo emendamento ci porrebbe in netto contrasto con la direttiva europea.

 

Di conseguenza, seguendo l’emendamento italiano, anche l’inserimento di un singolo ago, ad esempio per un prelievo di sangue, potendo “comportare dolore” obbligherebbe all’anestesia o all’analgesia preventiva, sottoponendo l’animale a maggiori rischi e ad un maggiore trauma.

 

Suggerisco pertanto di inserire dopo la parola <dolore> la parola <non lieve>, così come definito dalla direttiva, e di inserire dopo la parola <analgesici> la definizione <o altri casi in cui sia scientificamente dimostrato che l’utilizzo dell’anestesia sia incompatibile con lo scopo della procedura>.

 

Al punto:
f) vietare l’utilizzo di animali per gli esperimenti bellici, per gli xenotrapianti e per le ricerche su sostanze d’abuso, negli ambiti sperimentali e di esercitazioni didattiche ad eccezione della formazione universitaria in medicina veterinaria e dell’alta formazione dei medici e dei veterinari;

 

Questo comma presenta varie criticità elencate di seguito.

 

Xenotrapianti.
Questo è un punto particolarmente critico. Gli xenotrapianti, ovvero il trapianto di un organo da una specie ad un’altra, sono molto utilizzati per terapie sperimentali per patologie molto gravi, tanto da essere considerata un tecnica di routine in qualsiasi laboratorio di ricerca biomedica. Una delle ultime pubblicazioni, di Matsunari et al. sul giornale Proceedings of the National Academy of Sciences [7], dimostra come sia possibile far crescere un organo “estraneo” in un animale ospite tramite iniezione di cellule staminali pluripotenti indotte. Questa metodologia, se gli esperimenti continueranno a mostrare risultati promettenti, permetterebbe di “generare” in un animale ospite organi perfettamente compatibili con il ricevente umano. Questo emendamento cancellerebbe la possibilità di effettuare questo tipo di ricerche, e quindi di utilizzare questi organi una volta che saranno disponibili, gli autori infatti prevedono di iniziare le sperimentazioni sull’uomo in uno o due anni.

 

Risultati analoghi sono stati utilizzati da altri ricercatori che hanno utilizzato cuori animali come “impalcatura” per la genesi di organi artificiali, come riportato recentemente da Nature [8]. Anche questo metodo permetterebbe di generare organi perfettamente compatibili, e quindi risolverebbe completamente il problema dei trapianti. Ricordiamo che sono svariate migliaia i pazienti in attesa di un organo e che l’attesa media è di 7-8 anni (e una percentuale di questi pazienti morirà senza aver affrontato l’intervento). In Italia, ad esempio, sono 42.000 i pazienti in dialisi [9] in attesa di un rene compatibile, con costi di terapia altissimi (stimati in oltre 1.4 miliardi di euro all’anno).

 

Un altro lavoro interessante sull’argomento è quello svolto in Italia dal gruppo di lavoro di Bertotti et al. [10], dove vengono utilizzati degli xenotrapianti di cellule cancerose di un paziente oncologico sui topi, per poter trovare le migliori e più specifiche terapie farmacologiche da utilizzare per il trattamento del tumore. Questo emendamento bloccherebbe queste promettenti ricerche sul cancro.

 

L’ultimo esempio che Le porto è relativo all’utilizzo di valvole cardiache biologiche, derivate da maiale. Ad oggi sono state impiantate 300.000 valvole cardiache di origine suina e 400.000 di origine bovina in pazienti umani [11]: vengono utilizzate per sostituire le valvole cardiache danneggiate, salvando la vita ai pazienti. Rispetto ai vecchi modelli in metallo garantiscono una migliore efficacia e una migliore qualità di vita, evitando l’utilizzo di anticoagulanti orali e riducendo il rischio di ictus e la formazione di trombi. La ricerca di nuovi modelli è probabilmente la futura soluzione definitiva del problema della stenosi aortica. Questo emendamento impedirebbe questo tipo di cure.

 

Propongo quindi che la parte relativa agli xenotrapianti venga eliminata dal testo.

 

Ricerche su sostanze d’abuso.
Il problema delle dipendenze è una vera e propria piaga sociale che colpisce, secondo i dati 2012 del Dipartimento Politiche Antidroga [12], oltre 2 milioni di italiani. A tutt’oggi le modalità che sottostanno all’instaurarsi del meccanismo della dipendenza non sono perfettamente chiare e questo impedisce la messa a punto di farmaci che aiutino a trattare questo problema e a favorire il recupero dei pazienti.
Lo studio delle sostanze d’abuso permetterebbe ad esempio di studiare i meccanismi che regolano l’ingestione del cibo e soprattutto patologie come la bulimia o l’anoressia [13]: ciò potrebbe permetterci di trovare terapie utili per queste malattie.
In aggiunta la ricerca su alcune sostanze d’abuso sta producendo ricadute interessanti sulla ricerca di malattie gravi, quali l’Alzheimer [14]. Impedire questo tipo di ricerche costituirebbe un importante danno al possibile sviluppo di terapie.
Non vanno dimenticate le ricerche sulla sindrome di astinenza neonatale (per i bambini nati da madri tossicodipendenti), per il cui trattamento si stanno ottenendo ottimi risultati proprio grazie al modello animale [15].

 

Propongo quindi che la parte relativa alle sostanze d’abuso venga eliminata dal testo.

 

Ambiti sperimentali ed esercitazioni didattiche.
Non è chiaro cosa si intenda per “ambiti sperimentali”. Il testo è di difficile comprensione e, così formulato, impedirebbe ai nostri studenti di biologia, biotecnologie, zootecnia o acquacoltura, qualsiasi utilizzo di animali non solo nella parte didattico-dimostrativa (che in Italia già è regolamentata dal D.Lgs. n°116/92 che recepisce la direttiva CEE n°86/609/CEE – art. 8, comma 3) ma anche nella parte sperimentale di ricerca che viene svolta, ad esempio, durante la tesi. Pensiamo che sia evidente a tutti l’enorme danno che questo testo porterebbe alla preparazione dei nostri studenti, inclusi biologi e zootecnici, i quali sarebbero costretti ad entrare nel mondo del lavoro senza aver avuto la corretta preparazione universitaria, danneggiando così in maniera irreparabile la loro competitività e stimolando ancora di più una “fuga di cervelli” all’estero. Inoltre questo testo, se applicato alla lettera, impedirebbe anche l’utilizzo di animali nell’alta formazione dei biologi e non vediamo come sia possibile formare dei biologi competenti, ad esempio, nel campo della tossicologia, senza un utilizzo degli animali nell’ambito della didattica.

 

Propongo quindi che la parte <negli ambiti sperimentali e di esercitazioni didattiche ad eccezione della formazione universitaria in medicina veterinaria e dell’alta formazione dei medici e dei veterinari> venga rimossa dal testo.

 

Al punto:
g) vietare l’allevamento nel territorio nazionale di cani, gatti e primati non umani destinati alla sperimentazione

 

Anche questo comma presenta un problema, non tanto per la ricerca quanto per il benessere degli animali. Non essendoci allevamenti in Italia, gli animali sarebbero semplicemente acquistati all’estero. Questo comporterebbe ulteriore stress all’animale poiché costretto a lunghi viaggi. Nell’intento di voler davvero preservare il benessere degli animali si dovrebbe cercare di ridurre lo stress da trasporto, non tendere ad aumentarlo.

 

Per questo motivo, nell’ottica di un miglioramento e rispetto del benessere animale, chiedo che questo comma venga rimosso.

 

La ringrazio per l’attenzione concessami, sicuro che voglia tenere in considerazione le ragioni della ricerca e della Scienza.

 

Distinti Saluti

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