Limone e peperoncino, una ricetta per cosa?

E’ da qualche giorno che stanno impazzando i commenti in merito alle dichiarazioni di un’animalista che durante le contestazioni dell’evento “Perché non possiamo fare a meno della ricerca”, a chi le chiedeva di non usare medicine poiché contraria a qualsiasi tipo di sperimentazione animale, ha detto:

per un raffreddore ogni due anni non c’è bisogno di andare dal medico, lo curo con limone e peperoncino.

Ora, a parte la facile ironia che si potrebbe fare su questa uscita bizzarra, si solleva, a mio avviso, un problema molto serio. Anzi due.

Il primo

La costante sfiducia nella scienza e in particolare nel ruolo del medico. Come se il farmaco fosse qualcosa di inutile, dannoso, a volte fatto apposta per farti ammalare a cui si contrappone una sostanza “naturale” che, per quanto possa fare bene, contiene anch’essa sostanze chimiche che possono non funzionare o avere effetti collaterali.

 

A questa percezione hanno senza dubbio contribuito anche il non infrequente distacco da parte del medico e a volte la prescrizione “facile” di farmaci, che in taluni casi hanno lacerato quell’importantissimo rapporto che deve esistere tra medico e paziente. Questa, peraltro, è la causa principale del continuo diffondersi di alcune pratiche “mediche” alternative che, nonostante non abbiano basi scientifiche, trovano spesso nell’attenzione per i problemi del paziente motivi che ne spingono all’adozione.

Il secondo

La poca conoscenza di cosa sul serio avvenga nei laboratori e a che cosa servano le ricerche, specie quelle che necessitano della sperimentazione animale.

 

Non esistono solo i raffreddori per i quali, sono più che d’accordo, il più delle volte non c’è bisogno di andare dal medico.

 

Esistono, purtroppo, anche cancro, AIDS, malattie genetiche invalidanti ed molte altre malattie che sono tuttora prive di una cura efficace e risolutiva.

Per quanto esistano accorgimenti e stili di vita utili a limitare la necessità di farmaci, può sempre capitare di averne bisogno. Può capitare che ne abbia bisogno un parente, un amico, e perchè no, anche un perfetto sconosciuto.

Il ragionamento per cui “io non ne ho bisogno” quindi la sperimentazione animale non serve è quanto di più egoistico si possa pensare.

Forse allora, su questo ragionamento bizzarro, che avrebbe delle conseguenze drammatiche su di noi e i nostri cari, è il caso davvero, come qualcuno ha fatto, di sdrammatizzare un po’…

@FedeBaglioni88

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