Più scienza in Accademia

Siamo un piccolo paese, appena 60 milioni di abitanti, e di questi davvero pochi sono ricercatori. Secondo Eurostat appena 3 e qualcosa ogni mille occupati, contro i quasi 6 della media Europea. Eppure, il mondo della ricerca e l’Accademia italiana hanno l’indiscutibile capacità di salire sovente agli onori delle cronache, anche se non per quanto sono in grado di produrre scientificamente, ma piuttosto per le follie di cui sono protagonisti non sempre loro malgrado. In questi giorni Milano sta ospitando gli Expo Days, un contenitore di eventi che dovrebbe preparare la città di Milano ad EXPO2015 e a discutere con consapevolezza...

Perché in Italia si parla così poco di virus?

È notizia di questi giorni che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha richiesto di aumentare il grado di attenzione e sorveglianza nei confronti di un possibile outbreak di un nuovo ceppo di Coronavirus, chiamato Middle East Respiratory Syndrome coronavirus, che potrebbe portare ad una nuova forma di SARS (Severe Acute Respiratory Syndrome). Ricorderete tutti l’epidemia di SARS che, salita tragicamente alle cronache nel 2003, ha portato alla morte di 775 persone sulle circa 8000 colpite dal virus, principalmente nel continente asiatico. Come si debbono comportare i ricercatori di fronte a questi delicati problemi di salute...

L’Agenda Scientifica del Governo Letta

E così, dopo oltre due mesi, abbiamo un nuovo Governo in carica. Tralasciando tutte le polemiche, e le discussioni politiche sul governo di larghe intese, oggi vorrei fare alcune considerazioni sulle persone e sulle azioni di governo che più ci riguarderanno da vicino, come biotecnologi prima ancora che come cittadini. La nomina di Maria Chiara Carrozza a Ministro è stata sicuramente una nota lieta per chi si occupa di ricerca, conoscendo alcune delle sue posizioni sui temi tanto cari alla nostra Associazione. Il neo-ministro, prima ancora che donna politica, è stata Rettore di quella Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa che ha saputo...

#DNADay: è possibile una vita senza DNA?

Lo scorso 25 aprile è stato il #DNAday. Una ricorrenza bella e con quel non so che di romantico che rappresenta la magia della doppia elica per noi biotecnologi. Una ricorrenza importante però anche per tutti i non del mestiere. La scoperta del DNA, avvenuta 60 anni fa, ha infatti aperto le porte ad un nuovo mondo, quello della biologia molecolare, che ha avuto un impatto fortissimo sulla vita di tutti noi. Dopo la scoperta della struttura del DNA, pubblicata nel 1953 sulla rivista Nature, ben 18 Premi Nobel per la Medicina sono stati insigniti a scienziati le cui scoperte non sarebbero state possibili senza quel breve manoscritto, che...

Mettiamoci in gioco, per fermare la lotta alla sci...

Sabato 20 Aprile, un gruppo di attivisti del Coordinamento “Fermare Green Hill” ha occupato lo stabulario del Dipartimento di Farmacologia dell’Università di Milano, come già ampiamente raccontato da Prometeus. Questo è stato solo l’ultimo atto di una serie di iniziative che, negli ultimi mesi, hanno avuto come denominatore comune un crescente sentimento anti-scientifico. Un succedersi di episodi, dalla banale creazione di pagine Facebook alla nascita di veri e propri siti e iniziative che cercano di promuovere pseudo-verità e certezze gettando discredito su chi di ricerca e scienza si occupa quotidianamente. Dal...

Sexy Science, valutazione della ricerca e peer rev...

La scorsa settimana ho commentato, in maniera generale, alcuni problemi riguardanti l’uso dei soli criteri bibliometrici nella valutazione della ricerca scientifica. La materia è dibattuta, ed esiste molta letteratura, anche recentissima, al riguardo. A tal proposito voglio approfondire meglio questo tema, perché influenza filosofia e modalità con cui la ricerca viene svolta nel nostro Paese. Il problema dell’inadeguatezza nell’uso di indici bibliometrici unitari è stato messo recentemente in discussione sulla rivista EMBO Reports. Nel numero di marzo, due ricercatori del Max Planck Institute hanno criticato il modello “one size...

Eccellenze? Sì, grazie!

Qualche settimana fa, avete letto dei problemi dell’università italiana nel settore biotech. Secondo la classifica dell’Università di Shangai, l’Università di Milano, la migliore in questa graduatoria, si colloca oltre il centesimo posto nel ranking delle università migliori al mondo. Tutto vero. Queste classifiche risentono però di un forte bias, non misurando solamente la qualità e l’impatto della ricerca, ma anche la qualità della didattica e dei ricercatori, misurati come la presenza di premi Nobel nell’istituzione o l’aver formato futuri premi Nobel. Il sistema italiano “vanta”, cioè, problemi...

Il cortocircuito tra scienza e politica

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, in tutto il mondo ogni anno muoiono oltre 8 milioni di bambini fra zero e cinque anni di età. Il 29% di queste morti sono imputabili a malattie per le quali un vaccino esiste, ed una vaccinazione avrebbe potuto impedirne il decesso. Il ruolo dei vaccini nell’eradicazione di patologie come la polio è stato cruciale per l’intera società. Numerose sono le pubblicazioni che valutano il rapporto costi-benefici a favore delle vaccinazioni per diversi virus. Ad esempio, sulla ottima rivista JAMA Pediatrics, sono state pubblicate analisi sull’impatto economico delle vaccinazioni eptavalenti...

Il gattopardismo della Valutazione della Qualità d...

Degli scenari post-elettorali, e del ruolo di Università, Ricerca ed Innovazione nelle azioni del prossimo governo, preferisco non parlare. Foss’altro perché, mancando di capacità divinatorie, oggi il quadro è così complesso da risultare difficilmente decriptabile. Nei giornali di questo fine settimana ha avuto risalto l’atto d’indirizzo del Ministro Profumo per il 2013, che indica la rotta tracciata durante il suo, pur breve, periodo di gestione del ministero di Viale Trastevere. In questo documento si parla un po’ di tutto, a mio avviso con molta superficialità e senza una reale definizione di priorità e relative strategie...

Dottorato: si può (deve) fare di più

Visto che nei giorni scorsi si è parlato di ranking internazionale e delle difficoltà delle Università italiane a vincere le sfide globali, oggi voglio commentare e discutere il decreto che stabilisce i criteri per l’istituzione dei dottorati di ricerca, firmato due settimane fa dal Ministro Profumo. Anzitutto una nota di merito. Singolare che un provvedimento come questo, cioè un regolamento attuativo della Legge 240 del 2010 (la famigerata Legge Gelmini), abbia visto la luce così tardi, ed al tempo stesso con un iter sbrigativo e poco partecipato. Ciò è testimoniato dalle criticità fatte emergere non solo dall’Associazione...