Il font giusto per comunicare la ricerca

Il font è come l’abito, può trasmettere autorevolezza e fiducia o, al contrario, far percepire il nostro lavoro come poco credibile.  I font rappresentano il “tono di voce” di un testo, influenzano il  modo in cui leggiamo, e la nostra percezione dell’informazione. Pensiamo al Comic Sans, ritenuto il font meno credibile in assoluto. Basta seguire lo stream su Twitter di una qualsiasi conferenza per accorgersi di quanto spesso viene contestato e deriso l’uso del font Comics Sans nelle presentazioni, ma se cerchiamo una conferma ufficiale ci basta leggere le circa 50 ricerche e tesi sull’argomento o i...

Il Poster si vota con un like

La nuova sfida della presentazione dei poster passa per la Igert Poster Competition. Giunta al suo terzo anno di attività, la competizione coinvolge annualmente centinaia di studenti e ricercatori statunitensi. Il format è particolare: i partecipanti devono preparare un poster da presentare ad un pubblico di formazione scientifica, e un video di 3 minuti per spiegarne i contenuti ad un pubblico indifferenziato. Ma non basta presentare la propria ricerca , bisogna anche contestualizzarla ovvero presentarla in termini di applicabilità reale. Lo scopo della competizione è di  promuovere la ricerca scientifica innovativa presso il grande...

Contatti scientifici con il QR code

A volte per dare maggior diffusione al nostro lavoro, carichiamo online i poster scientifici che presentiamo ai convegni.  I servizi online che ci permettono di farlo sono molti, si va dai gruppi dedicati del più popolare Flickr, al vecchio, ma altamente indicizzato Slideshare. Quale che sia il servizio utilizzato, cerchiamo di agevolare la lettura dell’indirizzo web che ospita il nostro poster.  Possiamo farlo in due modi: accorciando l’URL e inserendo un QR code nel poster. Url shortner Per accorciare l’indirizzo web possiamo utilizzare dei servizi online, i cosidetti Url shortner. Il più popolare è bitly, ma ce ne...

Ricerche statistiche con Wolfram Alpha

Alle ricerche su Google siamo abituati tutti, qualcuno di noi affina i risultati utilizzando contemporaneamente Google Scholar e Pubmed, ma quando ci servono informazioni statistiche o che richiedono un’operazione di calcolo, lo strumento ideale è Wolfram Alpha. Wolfram Alpha non funziona come i normali motori di ricerca, non è sufficiente inserire una chiave di ricerca, ma dobbiamo fornire tutte le variabili da considerare per calcolare la risposta. Ad esempio se vogliamo conoscere ii valori medi di glicemia su siero in giovani donne gravide di 29 anni, dovremo inserire la stringa: “serum glucose, pregnant, age 29” I risultati...

La scienza oltre YouTube

DNAtube,  è uno dei siti di video scientifici più completi.  Si propone come supporto ai testi per aiutare la comprensione di concetti biologici complessi attraverso spiegazioni video, slide, animazioni. Lezioni e seminari di aggiornamento sono catalogati per canali tematici, si possono esplorare effettuando la ricerca per area disciplinare, per Ateneo, o per gruppi di argomenti. JoVE ,The Journal of Visualized Experiments (JoVE) è la prima rivista scientifica che pubblica articoli video in peer review. Indicizzata in PubMed pubblica articoli video sui metodi sperimentali nelle scienze biologiche, chimiche e mediche. Trattandosi di una...

I biotecnologi alla conquista di Pinterest

Pinterest è una specie di album virtuale dove incolliamo le nostre figurine, sempre virtuali. Il tema dell’album lo possiamo decidere noi, possiamo tenerlo gelosamente privato, renderlo pubblico e anche invitare altri a scambiare figurine nel nostro album. Almeno così l’ho sempre inteso io.  Ma recentemente, esplorandolo più a fondo mi sono resa conto che il mondo scientifico, e in particolare i biotecnologi  ne fanno un uso professionale. C’è chi lo usa per documentare la vita di laboratorio,  non solo con foto di gel, eppendorf, colture cellulari e cavie, ma anche con foto che dimostrano che i ricercatori non sono entità...

Perchè attivare un profilo autore in Google Schola...

Siamo così abituati a cercare le informazioni in Google Scholar, che raramente pensiamo di inserirle noi. Anche se il nostro lavoro non è citato vale comunque la pena di creare un profilo autore, in questo modo il nostro nome comparirà tra i risultati di ricerca. Per attivare il profilo è necessario accedere al proprio account Google personale e cliccare sull’icona “le mie citazioni” che appare in alto nella home page di Google Scholar. E’ bene che l’account Google sia personale (del tipo utente@gmail.com) e non attivato con l’indirizzo email accademico, in modo da potervi accedere anche se cambiamo lavoro. L’indirizzo...

Come migliorare la ricerca di Google

A volte la ricerca di Google è lunga o infruttuosa perché i risultati sono troppi e non pertinenti.  Possiamo migliorare la ricerca utilizzando gli strumenti di ricerca di Google, ma possiamo anche usare delle chiavi direttamente nella stringa di ricerca. Supponiamo di voler cercare degli articoli che contengono la parola “stamina”. Se avviamo una ricerca su Google con questo termine, ci accorgiamo subito che vengono elencati anche risultati con la parola “staminali”. Iniziamo ad affinare la ricerca escludendo questa seconda chiave, come segue: stamina -staminali i risultati sono ancora troppi, proviamo a allora a cercare il...

Presentazioni: 6 strumenti online

Per chi vuole provare provare uno strumento gratuito alternativo a Power Point, ecco le 6 applicazioni più popolari del momento. Sliderocket, il più completo Sliderocket è sicuramente il mio software di presentazioni preferito, non solo per l’ottima grafica, l’ampia scelta di modelli, e le animazioni in flash, ma anche e soprattutto per la possibilità di inserire oggetti esterni come immagini da Flickr, video da YouTube o lo stream in tempo reale dei tweet. E’ integrabile con Power Point e sincronizzabile con Google Drive e ha il vantaggio di poter essere condiviso anche con poche persone. Si possono inoltre invitare...

Twitter per (web)editori scientifici

I social media, contrariamente al sistema di citazioni e di impact factor, offrono il vantaggio di permettere di verificare, quasi in tempo reale, la diffusione nel mondo accademico di articoli scientifici e non. Lo sostiene il manifesto Altmetrics, che misura l’impatto di  pubblicazioni all’esterno del mondo accademico, ricerche influenti, ma non citate, e fonti non sottoposte a revisione paritaria. Senza entrare nel merito dei limiti di questo metodo che non garantisce che il numero di persone raggiunte attraverso i social (reach), abbia anche un reale impatto su una pubblicazione, quello che è interessante del...