Si può essere animalisti “diversamente”?

Renato Massa è stato professore di biologia animale presso l’Università di Milano Bicocca fino al 2009, dove svolge ricerca sull’ecologia delle foreste temperate e tropicali africane e sulla comunicazione di alcuni uccelli. Coltiva anche la passione per la divulgazione e ha all’attivo diversi libri e collaborazione con riviste come Airone. Ora esce con un nuovo libro “Animalismo – diversamente”.

 

Perché un libro sugli animalisti e perché proprio ora?

Il libro in realtà fu scritto in soli 18 giorni esattamente un anno fa, sull’onda della rabbia di quanto avveniva sul fronte “animalista”. Per una vita ho lavorato per offrire le mie e le altrui competenze al servizio del paese, non potevo tollerare di vedere tutto distrutto da gente senza senso.

 

Non è che nemmeno oggi, ad un anno di distanza, il rapporto scienza e società viva un momento particolarmente felice in Italia, secondo lei perché?

Negli ultimi 20-25 anni la scienza ha subito oltraggi di ogni tipo. In Italia c’è sempre stata la tendenza a privilegiare i cretini e i mediocri ma negli ultimi 20 anni si è superato ogni limite, forse pensando che solo il business potesse pagare. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.

 

Qual è stato il danno più grave che secondo lei gli “animalisti” hanno fatto al paese?

Hanno contribuito a disprezzare e colpevolizzare la scienza e intanto hanno diffuso convinzioni popolari molto sbagliate che contribuiscono a far dimenticare o a far passare in secondo piano il dramma della distruzione della natura. Per loro è più importante mettere in un canile-lager centinaia di randagi spendendo cifre ingenti piuttosto che usare quelle risorse per salvare specie in pericolo come gorilla, rinoceronti, tigri…

 

Cosa si può fare per rimediarvi?

Per rimediare mi pare che sia necessario cambiare rotta. A livello italiano servono correttivi. Mi pare eccessivo agitare la meritocrazia, basterebbe dare agli intelligenti le stesse chances dei cretini.

 

Qual è il messaggio che vorrebbe trasmettere con il suo libro?

Vorrei cercare di spiegare chi sono i veri animalisti e il perché, quelli che oggi si spacciano per tali, in realtà non lo sono. I 18 capitoli del libro sono altrettanti esempi. Per esempio, i diritti degli animali sono figli dello scimmiottamento di una cultura umanistica di second’ordine nata in America con Tom Regan, tendente a omologare il mondo della natura in quello umano-americano-individualista che però appare chiaramente falsa a chi studia (e ama) davvero gli animali.

Sarebbe ora di smetterla di abusare della qualifica di animalista da parte di personaggi senza costrutto e affaristi senza scrupoli. Noi siamo animalisti. Loro no.

 

La pagina di Animalisti diversamente.

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